“Stiamo lavorando per garantire a questa importante iniziativa un ulteriore salto di qualità già a partire dalla prossima edizione. Trieste riveste un ruolo fondamentale nell’ambito della ricerca a livello internazionale. Noi, come Camera di Commercio Venezia Giulia, vogliamo dare il nostro contributo per trasformare questi progetti di ricerca in imprese in grado di fare business e di ottenere ottimi risultati sul mercato”. Il presidente della Camera di Commercio Venezia Giulia Antonio Paoletti ha aperto così la seconda edizione di Euro BioHighTech, il salone internazionale dedicato a chi fa innovazione nel settore biomedicali, nelle biotecnologie, nell’informatica medica e bioinformatica e nell’Ambient Assisted Living. Un evento organizzato da Aries Venezia Giulia, BioHighTech NET, CBM – Cluster Regionale “Smart Health” e Confindustria Venezia Giulia.
“A Trieste abbiamo diverse aree, anche di Punto Franco, adatte per l’insediamento di nuove imprese altamente innovative. E come Camera di Commercio possediamo tutti gli strumenti per promuoverle al meglio. Pertanto – ha esortato Paoletti – dobbiamo sfruttare al massimo queste condizioni favorevoli per far crescere il nostro sistema della ricerca e dell’innovazione”.
Presente alla cerimonia inaugurale anche l’assessore alla Cultura del Comune di Trieste Giorgio Rossi che ha portato i saluti del sindaco Dipiazza. “La nostra città sta uscendo da un lungo periodo di depressione anche grazie agli enti scientifici e di ricerca di livello internazionale che siamo onorati di ospitare – ha detto Rossi -. La ricerca rappresenta una grande occasione di sviluppo economico per il nostro territorio e offre nuove opportunità di lavoro soprattutto ai più giovani in settori che potranno essere ospitati nelle aree sdemanializzate del Porto vecchio dove nel prossimo futuro nascerà il nuovo Centro congressi”.
“Euro BioHighTech 2018 vuole rappresentare la capacità delle imprese del nostro territorio di saper fare innovazione a livello industriale. Un ambito, quello del BioHighTech, che produce nel Friuli Venezia Giulia quasi un miliardo di euro all’anno – ha sottolineato Diego Bravar, presidente di BioHighTech NET -. Il nostro salone vuole essere un modello di evento proEsof 2020 nel settore del Science to Business anche per gli altri settori industriali strategici, come le tecnologie marittime e l’agroalimentare, sia per Trieste e il Fvg ma anche per tutto il Nord-est italiano e l’Europa centro-orientale. Trieste, con i suoi 10 mila ricercatori e un numero di startup di molto superiore alla media italiana, riveste già un ruolo da protagonista ma dobbiamo fare di più – ha aggiunto Bravar -. Dobbiamo sforzarci al massimo, attraverso il dialogo continuo fra enti di ricerca, istituzioni pubbliche e imprese, per portare il numero delle startup a livello delle realtà al top a livello internazionale”.
“Sono 35 i progetti innovativi presenti a Euro BioHighTech 2018 – ha ricordato Laura Chies, presidente di CBM -. Inoltre qui a Trieste tocchiamo temi fondamentali per la crescita economica del settore, quali le nuove frontiere della ricerca, la formazione e le professioni del futuro, l’impegno del sistema finanziario per la ricerca e l’innovazione e il sistema delle grandi infrastrutture di ricerca della salute”.