“La pubblicazione del volume ‘Trieste for Science‘ s’inserisce nel processo di creazione di un sistema regionale della scienza, della ricerca e del trasferimento tecnologico che, guardando a Esof 2020, deve fare del nostro territorio l’epicentro di una diplomazia scientifica estesa sull’area dei Balcani”.
Lo ha affermato l’assessore regionale alla Ricerca e Università Alessia Rosolen, intervenuta oggi a Trieste nel Palazzo della Regione alla presentazione del libro “Trieste for Science. Sharing Innovation for Change”, edito da Aps, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, che illustra in italiano e in inglese in 240 pagine e con oltre 200 fotografie la concentrazione a Trieste di centri di ricerca e di alta formazione, startup e imprese innovative e luoghi di divulgazione scientifica.
Rosolen ha ricordato “i meriti della Regione, che ha creato un sistema oltre i campanilismi e gli inutili doppioni, i cui enti scientifici, raccordati tra loro, sono diventati punti di riferimento per il sistema nazionale Argo e il forte senso della ricaduta sul territorio in termini occupazionali e di valenza della ricerca”.
“La Regione Friuli Venezia Giulia – così l’assessore – interviene nell’ambito della ricerca in modo importante a favore dello sviluppo del territorio; quest’anno in bilancio, esclusa scuola e istruzione, ci sono a disposizione 50 milioni di euro”.
Il libro “Trieste for Science” è, secondo il rettore dell’Università di Trieste Maurizio Fermeglia, “un biglietto da visita per Esof 2020”, l’EuroScience Open Forum con Trieste Capitale della cultura europea, i cui “contenuti e strutture stanno andando in una direzione che ci consente di essere ottimisti”, come ha reso noto il presidente della Fondazione Internazionale Trieste Stefano Fantoni. Sull’evento del 2020 converge un’intensa azione di coinvolgimento dei 17 Paesi dell’Iniziativa Centro Europea, illustrata dal segretario dell’Ince Roberto Antonione. Esof può rappresentare sia “un catalizzatore” per la crescita delle startup, come ha rilevato Diego Bravar, vicepresidente di Confindustria Venezia Giulia, sia “il laboratorio di una innovation diplomacy”, con le parole del presidente di Area Science Park Sergio Paoletti.
Altro tema comune degli interventi è stato l’avvicinamento dei motori di sviluppo del porto di Trieste e della città della scienza. Lo scalo assurge a “porto delle idee”, come ha detto Enrico Padula, della direzione generale promozione Sistema Paese del Ministero degli Esteri, e diventa “luogo che rilascia a Trieste un contributo di identità e di conoscenza”, secondo il neodirettore de Il Piccolo Enrico Grazioli